“A-A- Abbronzatissima…” così cantava Edoardo Vianello in
quella torrida estate del 1963, e chissà quante di noi, delle nostre mamme, zie, nonne hanno
rimediato in quell'anno, e anche dopo, scottature ed eritemi nella speranza di
avere una bella pelle ambrata e, invece, il risultato è stato deludente, poco
duraturo e, soprattutto, doloroso!
Ormai è luglio, in molti stanno per chiudere le valige e
partire per le mete vacanziere e, che siano solo pochi giorni o settimane, che
sia la spiaggia a pochi chilometri da casa o una sperduta isoletta oceanica, poco importa, l’importante è che si stacchi la spina e ci si rilassi un po’ godendosi
famiglia, amici, mare (o anche montagna)
e…sole, tanto, e forse alcune volte, troppo benedettissimo sole! Già, il Sole,
che fa bene, ma può fare anche male se l’esposizione ai suoi raggi è troppo
lunga, avviene nelle ore sbagliate della giornata e il nostro fisico non è
stato predisposto ad accoglierne e sfruttarne tutti i benefici.
Da anni ormai
tutte le estati i Dermatologi lo ricordano a destra e a manca che si può essere
abbronzati e felici se si rispettano semplici norme come, ad esempio, evitare l’esposizione
al sole nelle ore più calde della giornata, dalle 12:00 alle 16:00; applicare creme
solari con il fattore di protezione più idoneo al proprio tipo di pelle; idratarsi
in modo corretto, bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno e… compiendo un’alimentazione
adeguata a fronteggiare la nostra “fame
di abbronzatura”. Ma cosa mettiamo nella nostra borsa termica sotto l’ombrellone?
Diciamolo pure, spesso, troppo spesso, sotto l’ombrellone il vettovagliamento è
composto da cibi e bevande che poco hanno a che fare con le sane e corrette
abitudini alimentari e così i frigo portatili vengono riempiti con bevande
analcoliche e non, iperzuccherate e gassate, e ogni tipo di leccornia, dalla
meridionalissima frittata di maccheroni, al settentrionale cassone, passando
per parmigiana, peperoni imbottiti, piadine di ogni tipo e dolciumi di vario
genere; cibi culinariamente soddisfacenti ma che sono pesanti da digerire e che
poco aiutano il nostro organismo a fronteggiare il caldo e l’afa e che di certo
non favoriscono la nostra abbronzatura; ma allora cosa sgranocchiare sul
bagnasciuga e sotto l’ombrellone?
Sarebbe il caso, a questo punto, di
approfittare della bella stagione per rivedere le nostre abitudini alimentari,
abbandonando le cattive e acquisendone di nuove, cominciando col riempire i
frigo portatili (e quindi poi, svuotarli mangiando!) di bottiglie d’acqua o,
al massimo, di tisane e thè verde preparate a casa e non dolcificate,
frutta e verdure (ovviamente di
stagione) e una buona e ricca insalata, alla quale al massimo aggiungere del
tonno, o del formaggio morbido e light, o del prosciutto crudo sgrassato. E se
poi vogliamo potenziare la nostra abbronzatura, se vogliamo farla risaltare e
se vogliamo mantenerla più a lungo, le nostre scorte alimentari devono comprendere
frutta e verdura dal colore arancione (carote, albicocche, melone, pesche ) e
rosse (pomodori, peperoni, ciliegie, fragole, prugne) perché ricche di
betacarotene, vitamine (in particolare la A e la E) ed antiossidanti così che
il nostro corpo sia maggiormente protetto dai raggi del sole e quindi produca
più melanina (il pigmento bruno-rossastro che colora la nostra pelle).
Se poi
questo nuovo stile nutrizionale, oltre che a farci tornare a casa con una pelle
color ebano , ci farà perdere anche quel chiletto che era difficile infilare negli
abiti, ancor meglio. Il nostro organismo
ci ringrazierà e funzionerà meglio.
BUONE VACANZE!
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